Luca Gamberini . Antitesi

 






ANTITESI

Mi chiama al telefono

un amico

mentre sto tentando

di suicidarmi.

Mi chiede se posso

scrivere una lettera

d'amore, la deve donare

a una ragazza

che gli piace. Me lo dice

così, tutto d'un fiato

senza lasciarmi pensare

a quello che stavo tentando

di fare. Chiedo lui

come si chiama la ragazza

magari, penso mentre gioco

con la corda, se mi piace

il nome di lei gliela scrivo

che ci vuole in fondo, per uno

come me, so fare solamente

quello e poco altro. Lo sento

quasi felice, non sarà semplice

imitarlo, prendo una birra

dal frigo vuoto, sebbene tutto

questo sia solo nella mia mente

riesco a rovesciarne due gocce

sul tavolo in marmo e si crea

un po' di schiuma, mi sono

già lavato i denti ma senza

dentifricio, forse mi sono

pure già suicidato, non ricordo

se ho salutato il mio amico

mi sembrava così felice

ma non ricordo chi era

da ragazzo, forse un calciatore

o un prestanome, un lumino.

Mi dico potrei adoperare

allitterazioni, come si fa

con i buoni pasto

che non mi hanno dato

ma ho ugualmente consumato.

Mi sono dimenticato di cosa

stavo facendo, mi succede

spesso, ma ricordo ero bravo

in gioventù a fare la gassa

d'amante, meno lo sono

stato nel ruolo d'amante.

Giusto che ora io le scriva.

 

 

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